Skip to content Skip to footer

Individuato il modello di riferimento nella Gibson L5, l’intento è stato quello di mettere a punto una versione customizzata rispondente alle caratteristiche desiderate, inserendo dove possibile innesti di “tecnologia” laddove potessero dare un miglioramento nel suono e nella suonabilità. Il sistema di amplificazione, per esempio, è stato pensato per avere sia un suono “acustico” con i pickup piezo all’interno (vedi sezione “La realizzazione”), sia il classico suono da elettrica (Jazz) con l’humbucker al manico.

Pickup:

La scelta del pickup al manico è stata conseguente alla scelta delle catene X-bracing, che non possono ospitare il classico doppio humbucker sulla cassa, premesso questo abbiamo testato tre modelli di pickup:

1) Lollar Johnny Smith;

2) Kent Armstrong Jazzy Joe

3) DeArmond Rhythm Chief 1100.

I primi due erano praticamente equivalenti mentre il terzo (single coil) suonava in modo completamente diverso, molto interessante con medi ed alti sovrastanti, ma non in linea con il suono che si cercava di ottenere, per questo motivo alla fine si è optato per il Kent Armstrong.

P.S.: Ho già in mente di sperimentare sul prossimo strumento la compresenza di un Humbucker e di un single coil con l’utilizzo di uno switch o addirittura un balance. Questo consentirebbe una varietà timbrica incredibile molto interessante.

Truss rod:

Ho scelto di installare un truss rod a due vie per avere maggiori possibilità di regolazione dell’assetto del manico, cosa che faccio normalmente nelle mie chitarre acustiche.

Cordiera:

Ho scelto di usare una cordiera in legno con cordino in kevlar perchè sono un po’ contrario all’uso dei metalli. 

Legni:

Il primo prototipo è stato realizzato in acero (fasce e fondo) perchè rappresenta lo standard costruttivo e serve come guida per indirizzare successive varianti nella scelta dei legni per mettere a punto la sonorità dello strumento. Per i prossimi strumenti in linea di massima io sono orientato al noce per motivi estetici e sonori, ma questo è tutto ancora da valutare.

Dicta sunt explicabo. Nemo enim ipsam voluptatem quia voluptas sit aspernatur aut odit aut fugit, quia. Dicta sunt explicabo.

ClientProjectsDateMarch, 2020AuthorJohn MilesShare

Lascia un commento